Villa Santa Maria, Provincia di Chieti, Abruzzo


Eventi
- 1 7 Gennaio: Festa di S. Antonio Abate
- 1-2 Luglio: Festa della Madonna delle Grazie
- 9-11 Agosto: Festa della Madonna in Basilico; in questa occasione Villesi da tutto il mondo ritornano per rivedere parenti e amici
- Inizio Ottobre: Rassegna gastronomica dei cuochi del Sangro
In breve
Popolazione: ca. 1500 abitanti
Codice Postale: 66047
Prefisso telefonico: 0872
Come arrivare: autostrada: A14 uscita Val di Sangro - strada: SS 81 da Chieti oppure SS 84 da Lanciano, poi s.n. 652
Province dell'Abruzzo
La Storia
Nel 703 i tre fratelli longobardi Tato, Taso e Paldo fondarono il convento di San Vincenzo al Volturno. Avuto in donazione il territorio, la Badia di San Vincenzo al Volturno, mandò sul luogo i monaci che costruirono la chiesa ed il convento annesso. I monaci, probabilmente, furono accompagnati da alcuni coloni che contemporaneamente fondarono il vicino villaggio che dalla basilica prese il nome di Villa S. Maria in Basilica. Durante la dominazione dei Franchi in Italia (774-888 d.C.) Villa S. Maria continuò a far parte del ducato di Benevento, e successivamente del ducato di Spoleto.
Intorno all'anno 930, si affermò una potente famiglia di origine franca che diede origine alla dinastia dei Borrello i quali divennero signori di un vasto dominio feudale. Le terre di questi nobili si estendevano tra il Molise ed il Chietino, tra il medio Sangro e l'alta valle del Trigno. Tale territorio prese il nome di stato Burrellense e comprese anche Villa S. Maria. Nel 1024 I normanni conquistarono gran parte dell'Italia meridionale. I discendenti dei Borrello riuscirono comunque a mantenere i loro possedimenti.
Nel 1268 Villa Santa Maria fu distrutta da una delle tante scorrerie dei Saraceni. Un anno dopo la cotea di Teate di cui faceva parte Villa Santa Maria, fu donata da Carlo d'Angiò, sovrano del regno di Napoli, al nobile francese Rodolfo di Cortiniaco. Villa S. Maria fu bruciata nel XIV secolo per mano del duca di Vaches in punizione di una ribellione alle prepotenze feudali. Una volta ricostruita, agli inizi del XV secolo, appartenne a Giacomo Caldora, signore di Castel del Giudice. La ereditò Antonio Caldora, che sconfitto da Alfonso d'Aragona la dovette cedere a Giovanna, moglie del successore di Alfonso, Ferdinando d'Aragona. Nel '500 Villa Santa Maria passò ai principi Caracciolo.
Nel XVII secolo, a causa di una terribile pestilenza e spinti dalla necessità di trovare luoghi più sicuri contro le continue incursioni bandistiche gli abitanti superstiti abbandonarono l'originale dimora trasferendosi a quella odierna sulla riva destra del fiume Sangro. I discendenti della famiglia Caracciolo governarono il piccolo centro fino all'abolizione del feudalesimo, avvenuta nel 1806.
Luoghi d'interesse
- La settecentesca Chiesa di S. Nicola, con facciata moderna. Nei pressi della chiesa parrocchiale, si trova la casa natia di S. Francesco Caracciolo (1563-1608), fondatore della congregazione dei Chierici Regolari Minori.
- Chiesa della Madonna in Basilico, ubicata sulla sponda opposta del Sangro, con bella statua del Cinquecento della Madonna ed un interessante capitello romanico dell'XI secolo
- Palazzo Castracane: una casa signorile di altri tempi, arredato secondo il gusto di fine settecento, metà ottocento. Tutto è perfettamente conservato
- Scuola Professionale Alberghiera con circa 500 allievi suddivisa nei corsi di Sala-Bar, Cucina, Segreteria ed Amministrazione d'Albergo e biennio postqualifica di Tecnico delle attività alberghiere. La scuola si avvale di una secolare tradizione culinaria, risalente ai principi Caracciolo.
Strutture Ricettive
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